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Perdono - la legge divina lo accorda solo a chi ha riparato ai propri errori
Avete fatto un torto a qualcuno e andate a presentargli le vostre scuse. Benissimo, ma questo non è sufficiente: dovete ancora riparare ai danni. Solo in questo modo sarete assolti. Dire a chi avete danneggiato: «Sono mortificato, mi perdoni…» è insufficiente, e la legge divina vi perseguirà finché non avrete riparato al male che avete fatto. Direte: «Ma se la persona che ho danneggiato mi perdona?». No, la questione non si risolve così facilmente, perché una cosa è la legge, altra cosa la persona. Anche se la persona vi ha perdonato, la legge vi persegue finché non avrete riparato. Ovviamente, chi perdona dà prova di nobiltà e generosità, si libera dai tormenti e dai rancori che lo trattenevano nelle regioni inferiori del piano astrale. Se Gesù ci chiede di perdonare i nostri nemici, è affinché riusciamo a liberarci dai pensieri e dai sentimenti negativi che ci disgregano. Ma il perdono non risolve la questione: il perdono libera le vittime, quelli che hanno subito dei danni, ma non libera i colpevoli, quelli che hanno commesso gli errori. Per liberarsi, il colpevole deve riparare.
Omraam Mikhaël Aïvanhov