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Sensibilità - essere capaci di aprirsi alle ricchezze del mondo divino
Più un essere diventa sensibile, più rischia di soffrire per tutto ciò che vede e sente attorno a sé. Ma deve forse diventare insensibile per non soffrire? No. Con un simile ragionamento, ben presto diventerebbe duro come una pietra. Non si deve aver paura di soffrire, anzi, questo è un campo in cui la sofferenza non deve essere presa tanto in considerazione. Anche se si deve soffrire, è preferibile aumentare la propria sensibilità, poiché è il grado di sensibilità che determina la grandezza e l'elevatezza di un essere umano. Si deve solo evitare di confondere la sensibilità con il sentimentalismo! Per la scienza spirituale, essere sensibili significa essere capaci di aprirsi sempre più allo splendore e alle ricchezze del Cielo, e captare le meraviglie del mondo divino al punto da non sentire più tanto la stupidità, la volgarità e la cattiveria degli esseri umani. I grandi Maestri, e al di sopra di loro gli Angeli e gli Arcangeli, non soffrono della bruttura: non la vedono più. Vedono solo la bellezza e sono continuamente nella gioia.
Omraam Mikhaël Aïvanhov